YiDAM
samaya della mente
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YiDAM samaya della mente
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UNO E TRINO
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Il "Senza Nome" è il compositore, l'orchestra e la musica stessa, tutto in uno. È l'Uno da cui tutto emerge, e a cui tutto ritorna.
Ma questo Uno non è statico o isolato; si manifesta in modi diversi, creando la ricchezza e la complessità dell'esistenza.
Il concetto di "vuoto" qui non è assenza, ma un vuoto primordiale ricco di potenziale, la matrice di ogni cosa. È il "non-manifesto" che contiene in sé il "manifesto".
Tutta la molteplicità dei fenomeni, tutto l'universo, visibile o invisibile, è il risultato dell'interazione tra Yin e Yang.
Il "supremo ultimo" crea lo yin e lo yang: lo yang genera il movimento, quando la sua attività raggiunge il limite, diventa quieto. Attraverso la quiete, il supremo ultimo genera yin. Quando la quiete raggiunge il suo limite, c'è un ritorno al movimento.
Movimento e quiete, in alternanza, diventano ognuna la fonte dell'altra.
Yin e yang hanno prodotto tutte le cose, e queste a loro volta producono e riproducono, ciò rende il processo senza fine.
Anche la fisica quantistica ci porta l'idea di una singola essenza che si rivela in tre aspetti fondamentali, concetti come il vuoto, l'onda e la particella.
Gli antichi taoisti descrivono molto bene cio che la scienza quantistica ha dimostrato con l'esperimento della doppia fenditura e il collasso dell'onda quantica.
Immaginate di voler scoprire se la luce (o una minuscola particella come un elettrone) è una pallina (particella) o un'onda (come le onde sull'acqua). La fisica si è posta questa domanda fondamentale, e la risposta è arrivata da uno degli esperimenti più sorprendenti e "magici" della storia: l'esperimento della doppia fenditura.
Per capire, facciamo un esempio:
I fisici hanno ripetuto questo esperimento con la luce. Inizialmente, si pensava che la luce fosse fatta di onde. Ma poi si è scoperto che si comporta anche come particella (i fotoni). L'esperimento della doppia fenditura ha mostrato che la luce può essere sia onda che particella: se la misuriamo come onda, si comporta come onda; se la misuriamo come particella, si comporta come particella. Questa è la dualità onda-particella, un concetto già di per sé incredibile!
Ma la vera rivoluzione, ciò che ha lasciato tutti a bocca aperta, non è solo che la luce (o gli elettroni, che sono piccole particelle di materia) possano essere entrambe le cose.
Il vero colpo di scena è COME decidono se mostrarsi come onda o come particella.
Quando i fisici hanno provato a "spiare" gli elettroni per vedere attraverso quale fenditura passassero, è successo qualcosa di straordinario:
Se non li osservavano (cioè, se non mettevano uno strumento di misurazione per capire dove andassero), gli elettroni si comportavano come onde, creando quel pattern di interferenza con tante strisce, come se fossero passati attraverso entrambe le fenditure contemporaneamente!
Ma nel momento in cui venivano osservati (mettendo un rilevatore vicino alle fenditure), gli elettroni smettevano di comportarsi come onde e si comportavano come particelle, passando attraverso una sola fenditura e creando solo due strisce, proprio come le palline!
È come se gli elettroni "sapessero" di essere osservati e decidessero di cambiare il loro comportamento. Questo fenomeno è chiamato il "collasso della funzione d'onda" o l'"effetto dell'osservatore".
Cosa significa tutto questo in termini semplici e per la nostra vita?
La fisica quantistica, con l'esperimento della doppia fenditura, ci suggerisce che la realtà al suo livello più fondamentale non è fissa e predeterminata, ma fluida e piena di possibilità.
Le particelle (e quindi, in ultima analisi, tutto ciò di cui è fatto l'universo) non hanno una forma definita finché non interagiscono o vengono osservate.
La Realtà non è Fissa: Ciò che consideriamo "reale" potrebbe non essere così solido e oggettivo come pensiamo, finché non interagiamo con esso.
Il Ruolo dell'Osservatore (e della Consapevolezza): L'atto di osservare, di misurare, di porre attenzione, sembra avere un'influenza sulla realtà stessa. Questo non significa che il pensiero magico crei la realtà, ma suggerisce che il nostro modo di interagire con il mondo a livello fondamentale non è neutrale.
C'è una profonda connessione tra il "soggetto" (noi che osserviamo) e l'"oggetto" (ciò che viene osservato).
Un Mare di Possibilità: Se a livello quantistico le cose esistono in uno stato di "superposizione" (cioè sono contemporaneamente onda e particella, o in più stati possibili) finché non le osserviamo, questo ci mostra un universo di infinite potenzialità.
La realtà si "solidifica" solo quando interagiamo con essa.
Questo ci porta a riflettere: se le particelle più piccole si comportano in modi così sorprendenti, forse anche la nostra percezione, le nostre aspettative e il nostro modo di interagire con il mondo più grande intorno a noi possono avere un impatto che va oltre ciò che pensiamo.
La fisica ci sta sussurrando che siamo immersi in un mare di possibilità, e il modo in cui ci rapportiamo ad esso potrebbe essere più significativo di quanto la scienza classica ci avesse mai fatto credere.
L’osservatore nella meccanica quantistica
La meccanica quantistica ha introdotto concetti rivoluzionari, tra cui l’idea che l’osservazione possa influenzare lo stato di una particella. L’esperimento della doppia fenditura è emblematico: le particelle di luce si comportano come onde quando non osservate, ma come particelle quando osservate.
Questo fenomeno ha portato a speculazioni sul ruolo della coscienza nel collasso della funzione d’onda.
Se consideriamo l’universo come un sistema chiuso, potrebbe esso stesso agire come un osservatore onnipresente?
e nel micro l'essere umano considerato come punto di coscienza dell'universo può modificare la realta?
Pensieri (osservazione) =Emozioni (energia)= Materia (realtà)
qualsiasi cosa a cui prestiamo attenzione accade nel nostro mondo.
L’atto stesso di osservare può causare il collasso della funzione d’onda creando il risultato. In altre parole la ‘coscienza’ agisce nel presente e può modificare il futuro.
Esistono diverse tecniche che possono aiutare a rimanere nel qui e ora e sviluppare l'attenzione consapevole dell'osservatore esterno sul presente e riducendo l'ansia legata al passato o al futuro. Ecco alcuni esempi:
La fisica quantistica ci ha rivelato che la luce e la materia si comportano a volte come onde (diffuse, prive di posizione definita, energia in movimento, Yin) e a volte come particelle (localizzate, discrete, con massa, yang). Questa dualità onda-particella è una potente metafora per la natura del divino e della realtà.
L'Onda: Rappresenta l'aspetto intangibile, universale, vibratorio del "Dio Senza Nome". È l'energia che permea tutto, la connessione invisibile tra le cose. Come un'onda, è in costante movimento, diffusa, senza confini precisi. Potremmo vederla come l'aspetto creativo, lo Spirito, l'informazione primordiale che ordina il caos.
La Particella: Rappresenta l'aspetto tangibile, concreto, individualizzato. L'onda "collassa" in una particella quando viene osservata o quando l'energia si condensa in materia. Ogni singola particella, ogni atomo, ogni essere vivente, è una manifestazione discreta, un frammento specifico di quell'onda universale. È il creato, la forma, l'individuo.
'Uno (Dio Senza Nome) è sia l'Onda infinita di potenziale che si propaga nell'universo, sia ogni singola Particella che compone la materia, ogni frammento dell'esistenza.
L'idea di una divinità che è contemporaneamente Una e si manifesta in Tre (o più) aspetti è un archetipo potente che ritroviamo in molte culture:
Cristianesimo: La Santissima Trinità (Padre, Figlio, Spirito Santo): Nel Cristianesimo, Dio è concepito come Uno nella sua essenza, ma Tre Persone distinte e coeterne:
Qui, la trinità non divide Dio, ma ne esprime la sua complessa e dinamica natura: Creatore, Rivelatore e Animatrice.
Induismo: Trimurti (Brahma, Vishnu, Shiva): Nell'Induismo, la divinità suprema (Brahman) si manifesta spesso attraverso la Trimurti, la triade di dei che rappresentano i cicli cosmici:
Anche qui, i tre sono aspetti di un'unica realtà divina.
Antico Egitto: La Triade di Tebe (Amon, Mut, Khonsu): Molte città egizie avevano le loro triadi divine. La più famosa è quella di Tebe:
In tutte queste visioni, il "Dio Senza Nome" non è mai un'entità statica. È il Vuoto da cui tutto emerge, il Tutto che è manifestato. Si comporta come un'Onda di potenziale infinito, diffuso e interconnesso, e allo stesso tempo si manifesta come ogni singola Particella, discreta e unica, che compone la realtà.
L'archetipo "uno e trino" è un tentativo di linguaggio per descrivere l'indicibile complessità e la dinamica creatrice di una Sorgente Divina che è contemporaneamente l'origine, il processo e il risultato di ogni esistenza. È la sinfonia eterna della realtà che si compone, si suona e risuona attraverso l'infinito.