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NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE

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1 energia universale, cimtica, terapie vibrazionali 2.jpeg

IL PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELL'ENERGIA: NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE

 

Questo è uno dei principi più importanti e potenti di tutta la fisica. In termini semplici dice che:

 

"L'energia non può essere né creata né distrutta, ma può solo trasformarsi da una forma all'altra o trasferirsi da un sistema all'altro."

 

Immaginate di avere una certa quantità totale di energia in un sistema chiuso (dove nulla entra o esce). Anche se l'energia cambia forma (da chimica a termica, da potenziale a cinetica), la quantità totale di energia rimane sempre la stessa.

 

Esempio: 

 

  • Prendiamo una torcia elettrica: Le batterie contengono energia chimica. Quando accendiamo la torcia, l'energia chimica si trasforma in energia elettrica. L'energia elettrica fluisce al bulbo della lampadina, dove si trasforma in energia luminosa (quella che vediamo) e energia termica (il calore che sentiamo).

 

Questo principio è fondamentale perché ci dice che l'energia è una risorsa fissa nell'universo, anche se è costantemente in movimento e in trasformazione. È la base per comprendere come funzionano le macchine, il nostro corpo, e persino l'intero universo.

l’interazione della forza polare, determina il continuo cambiamento in noi, e nell’universo. 

 

"nulla si crea, nulla si distrugge" significa che la quantità totale di qualcosa (che sia materia, energia, o concetti più astratti come la "vita" o la "coscienza" nelle tradizioni esoteriche) rimane sempre la stessa.

 

Ciò che percepiamo come "creazione" o "distruzione" è in realtà un cambiamento di forma o di stato.

 

L'idea che "nulla si crea, nulla si distrugge" è uno dei principi più profondi e universali che l'umanità abbia mai formulato. 

 

Nella scienza moderna, lo conosciamo come il Principio di Conservazione dell'Energia (o della Massa-Energia), ma la sua risonanza va ben oltre la fisica, toccando la metafisica, l'alchimia, la gnosi e le antiche filosofie orientali.

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Il Cuore del Principio: Trasformazione, Non Annullamento

 

Immagina un blocco di ghiaccio: lo sciogli in acqua, poi lo fai evaporare in vapore. Sembra che il ghiaccio sia "distrutto" e poi "creato" in forma di vapore. Ma la quantità di molecole d'acqua è rimasta la stessa; hanno semplicemente cambiato stato fisico. Questo è il cuore del principio: non c'è una perdita o un guadagno netto, solo una costante metamorfosi.

 

Dalla Fisica alla Metafisica: L'Universalità del Concetto

 

1. Nella Scienza Moderna (Fisica): 

 

Come accennato, in fisica questo è il Principio di Conservazione dell'Energia e della Massa. L'energia può trasformarsi da cinetica a potenziale, da termica a elettrica, ma la sua quantità complessiva in un sistema isolato rimane costante.

 

2. Nella Metafisica e Filosofia: 

 

A un livello più elevato, la metafisica considera questo principio come un riflesso della natura intrinseca dell'Essere o della Realtà Primaria

 

Se l'universo è emerso da una singola sorgente o "unità fondamentale", allora nulla può realmente cessare di esistere o apparire dal nulla. 

 

Ogni manifestazione è semplicemente una variazione o una vibrazione di quella stessa sostanza eterna e primordiale. 

 

La vita e la morte, in questa prospettiva, sono solo fasi di un ciclo continuo, come le stagioni o il giorno e la notte. L'anima o la coscienza, per molte filosofie, non "muoiono", ma si trasformano o tornano alla loro fonte.

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Profonde Connessioni con Discipline Esoteriche e Religiose:

 

Questo principio trova eco e approfondimento in diverse tradizioni:

 

1. Alchimia: "Solve et Coagula"

 

Il motto alchemico "Solve et Coagula" (sciogli e coagula) incarna perfettamente il concetto. Non si tratta di annientare una sostanza e crearne un'altra dal nulla, ma di disgregare una materia nei suoi elementi primari (solve) per poi ricomporla in una forma più elevata e pura (coagula). L'obiettivo degli alchimisti non era creare oro dal nulla, ma trasmutare i metalli "vili" in oro, un processo di perfezionamento che rifletteva una trasformazione interiore dell'alchimista stesso. 

 

2. Gnosticismo: La Scintilla Divina e il Ritorno alla Fonte

 

Nello Gnosticismo, si crede che l'essere umano contenga una "scintilla divina" o frammento della pura Luce divina, intrappolata nella materia imperfetta del mondo (creato da un Demiurgo minore). Questa scintilla non può essere distrutta; è eterna. Il percorso gnostico consiste nel riconoscere e liberare questa scintilla attraverso la gnosi (conoscenza spirituale), permettendole di tornare alla sua origine divina. Non si crea nuova luce, né la luce esistente si distrugge; essa semplicemente si riunisce alla sua Fonte primordiale, superando l'illusione della separazione.

 

3. Mahaprana (Filosofie Orientali e Medicina Energetica): Il Flusso della Forza Vitale

 

Il concetto di Mahaprana (o semplicemente Prana nell'Induismo, Qi nel Taoismo, Ki in Giappone) si riferisce all'energia vitale universale che permea ogni cosa. Questa energia non scompare; fluisce, si trasforma e circola. Quando un essere vivente muore, il Prana che lo animava non si "distrugge", ma si ridistribuisce nell'universo, tornando al grande serbatoio cosmico. Le pratiche di yoga, tai chi, agopuntura e pranayama (controllo del respiro) mirano a bilanciare e dirigere questo flusso di Mahaprana nel corpo, non a crearlo o distruggerlo. La malattia è spesso vista come un blocco o uno squilibrio di questo flusso, e la guarigione come il ripristino della sua armonia.

 

4. Mitologie di Morte e Rinascita:

 

Molte religioni e mitologie, dal mito di Osiride nell'Antico Egitto (come abbiamo visto) a Dioniso in Grecia, al ciclo di Cristo nella tradizione cristiana, presentano un tema ricorrente di morte e rinascita. La morte non è la fine assoluta, ma una fase di passaggio necessaria per una nuova vita o una nuova manifestazione. Il seme muore per dare vita alla pianta; l'individuo muore per rinascere in un'altra forma o dimensione. Questo riflette il principio che l'energia (o l'esistenza) non si annulla, ma si ricicla e si trasforma.

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L'Uroboro è un simbolo molto antico, raffigurante un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio.

 

In alchimia le due polarità sono evidenziate da un drago alato e un serpente che si alternano in una ciclicità senza fine per dare forza e vita alla trasformazione alchemica. 

Significati principali:

 

  • Eternità e ciclicità: Il cerchio formato dal serpente che si morde la coda rappresenta l'eternità, il ciclo infinito di morte e rinascita, il continuo divenire dell'universo.

 

  • Autoconsumo e autorigenerazione: L'Uroboro può anche simboleggiare l'autoconsumo, la capacità di un essere di nutrirsi di sé stesso per rigenerarsi e continuare il ciclo vitale.

 

  • Unità e completezza: Il cerchio perfetto dell'Uroboro rappresenta l'unità, la totalità, l'integrazione degli opposti.

 

  • Trasformazione e alchimia: In alcune tradizioni alchemiche, l'Uroboro rappresenta il processo di trasformazione della materia, la ricerca della perfezione e dell'immortalità.

 

Conclusione: Un Ciclo Eterno di Esistenza

 

Il principio "nulla si crea, nulla si distrugge" ci invita a vedere l'universo non come un luogo di inizio e fine definitivi, ma come un flusso incessante di trasformazione

 

È una danza eterna dove la sostanza fondamentale dell'esistenza cambia forma, si evolve, si manifesta e si dissolve, solo per riemergere in una nuova configurazione. 

 

Che si parli di energia fisica, della scintilla divina o del soffio vitale, il messaggio è lo stesso: la realtà ultima è eterna e in costante divenire, e noi stessi siamo parte integrante di questo magnifico e infinito ciclo.

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