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LA SCRITTURA, PROIEZIONE DELLA PERSONALITA'

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l'idea che la scrittura sia una proiezione diretta e inconscia della personalità è uno dei pilastri concettuali della grafologia.

 

Questo non è un mero postulato, ma il risultato di osservazioni empiriche e di una comprensione profonda delle interconnessioni tra mente, corpo e gesto.

 

Il Gesto Grafico: Un Atto Psico-Motorio Complesso

 

Per capire come la scrittura proietti la personalità, dobbiamo considerarla non solo come un'attività meccanica, ma come un atto psico-motorio complesso. Quando scriviamo, non stiamo semplicemente muovendo la mano; stiamo attivando una rete intricata di processi cerebrali, emotivi e muscolari.

 

Origine Cerebrale: Il processo di scrittura inizia nel cervello. Non è solo la corteccia motoria a essere coinvolta, ma anche aree legate al linguaggio, alla memoria, alle emozioni e alla pianificazione. Le nostre intenzioni, i nostri stati d'animo e persino i nostri tratti caratteriali si traducono in impulsi nervosi che viaggiano dal cervello alla mano.

 

Inconscio e Spontaneità: La scrittura manuale è spesso un gesto spontaneo e automatico. Una volta apprese le basi, non pensiamo consciamente a come formare ogni singola lettera. Questa automatizzazione permette all'inconscio di emergere e di "guidare" il tratto. È in questo spazio di spontaneità che la personalità si manifesta con maggiore autenticità, aggirando le difese e le maschere che potremmo indossare nella comunicazione verbale o non verbale più controllata.

 

Il Corpo che Scrive: La mano è solo lo strumento finale. L'intero corpo partecipa al gesto grafico. La postura, la tensione muscolare, la respirazione – tutti questi fattori influenzano il modo in cui la penna si muove sul foglio. Un individuo teso, ad esempio, potrebbe mostrare una scrittura rigida e angolosa, mentre una persona più rilassata e fluida potrebbe avere un tratto più curvo e armonioso. 

 

La scrittura diventa così una sorta di "elettrocardiogramma" del nostro stato psicofisico.

 

La Scrittura come Simbolo e Metafora

 

Oltre agli aspetti neurofisiologici, la scrittura è ricca di simbolismo. Ogni elemento grafico può essere letto come una metafora delle dinamiche interiori dell'individuo:

 

  • Lo Spazio: Il foglio bianco rappresenta il "mondo" o l'ambiente in cui l'individuo si muove. Il modo in cui la scrittura occupa questo spazio (margini, interlinee, dimensione delle lettere) rivela il rapporto dell'individuo con se stesso, con gli altri e con il mondo esterno. Ad esempio, margini ampi possono indicare un bisogno di spazio personale, mentre una scrittura che occupa tutto il foglio può suggerire un desiderio di espansione o una tendenza all'invadenza.
  • Il Movimento: La direzione della scrittura (verso destra, verso l'alto, verso il basso) simboleggia la proiezione dell'individuo nel tempo (futuro, passato) e nello spazio. Una scrittura che tende verso destra, ad esempio, può indicare orientamento al futuro e dinamismo, mentre una scrittura che si inclina a sinistra può suggerire un legame con il passato o una certa introversione.
  • La Pressione: La forza con cui la penna preme sul foglio è un indicatore diretto dell'energia vitale, della volontà e della determinazione. Una pressione forte può denotare vitalità e tenacia, mentre una pressione leggera può indicare sensibilità o minore energia.
  • La Forma: Le forme delle lettere (curve, angolose, ornate, semplici) riflettono il modo in cui l'individuo si adatta al mondo e si esprime. Forme arrotondate possono suggerire socievolezza e adattabilità, mentre forme angolose possono indicare determinazione, rigore o una certa resistenza.

 

Individualità e Unicità del Gesto Grafico

 

È fondamentale sottolineare che, sebbene esistano principi generali di interpretazione, ogni scrittura è unica e irripetibile, proprio come l'individuo che l'ha prodotta. Non esistono due scritture identiche, anche se scritte dalla stessa persona in momenti diversi. 

 

Questo perché la scrittura è influenzata da una miriade di fattori, tra cui:

 

  • Stato emotivo attuale: ansia, gioia, rabbia, stanchezza.
  • Contesto: ambiente in cui si scrive, scopo della scrittura.
  • Evoluzione personale: la scrittura cambia e si evolve con l'individuo nel corso della vita.

 

Il grafologo non cerca "segni buoni" o "segni cattivi", ma piuttosto una costellazione di segni che, interpretati nel loro insieme, rivelano la complessa interazione dei tratti della personalità. L'obiettivo è sempre quello di fornire una comprensione olistica e non giudicante dell'individuo, mettendo in luce le sue risorse e le sue sfide.

 

In conclusione, il principio della scrittura come proiezione della personalità è il cuore pulsante della grafologia. Riconoscere che ogni tratto, ogni curva, ogni spazio è una manifestazione inconscia del nostro essere ci apre a una prospettiva affascinante e profonda sull'individuo, trasformando un semplice atto quotidiano in una finestra sull'anima.

 

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