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ETIMOLOGIA E ORIGINI STORICHE

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L'etimologia della parola "runa" è affascinante e presenta diverse sfumature.

 

Le possibili derivazioni:

 

  • I collegamenti con il latino rumor ("rumore"), l'antico inglese run ("segreto") e il gotico rùna ("mistero") indicano un'evoluzione semantica che va dal suono indistinto a qualcosa di nascosto e carico di significato. Il "muggito" o il "rombo" potrebbero essere stati percepiti come voci della natura o presagi misteriosi.

 

  • Dall'indoeuropeo veru- ("protettore"): Questa ipotesi, connette la runa all'idea di protezione. Se questa etimologia fosse corretta, le rune avrebbero potuto essere originariamente concepite come simboli o formule con una funzione apotropaica, ovvero capaci di allontanare il male o portare sicurezza.

 

  • Dal norreno antico rún e dal germanico raunen: Il sostantivo norreno rún significa direttamente "mistero" o "segreto" , il che si allinea perfettamente con l'uso delle rune come sistema di scrittura esoterico e divinatorio. Il verbo germanico raunen, che significa "sussurrare" o "bisbigliare" , aggiunge un'ulteriore dimensione di segretezza e comunicazione sussurrata, quasi magica.

 

in Sintesi: L'etimologia della parola "runa" è probabilmente complessa e stratificata, potendo derivare da entrambe le radici indoeuropee proposte, che non si escludono necessariamente a vicenda. È plausibile che nel corso del tempo il significato della parola "runa" abbia incorporato tutte queste sfumature, evolvendo da un'idea di suono misterioso o protezione a quella di segno segreto carico di significato magico e divinatorio.

 

Le Rune fecero la loro comparsa intorno al tempo della nascita di Cristo, tra le tribù germaniche. Questo le colloca in un periodo di importanti cambiamenti culturali e di contatto tra le popolazioni germaniche e il mondo romano.

 

Non esiste un consenso unanime sull'origine precisa delle Rune. Le principali ipotesi sono: 

 

  • Alcuni studiosi suggeriscono che le forme runiche possano essere state ispirate o derivate dall'alfabeto utilizzato dagli Etruschi, una civiltà fiorita nell'Italia centrale prima dell'ascesa di Roma. 

 

  • Un'altra ipotesi le lega alle scritture in uso nel nord Italia, specificamente nelle regioni alpine. Questa teoria suggerisce un'origine più geograficamente vicina alle prime comunità germaniche che adottarono le Rune. 

 

  • Vi è anche la suggestione che le forme runiche possano essere state influenzate da simboli più antichi presenti nelle culture pre-germaniche risalenti all'età del Bronzo.

 

Le origini storiche delle Rune sono avvolte nel mistero e oggetto di dibattito tra gli studiosi.

 

La natura delle prime iscrizioni runiche rivela aspetti cruciali sulla loro funzione originaria e sul contesto culturale in cui si svilupparono:

 

  • Trasmissione Orale degli Insegnamenti Iniziatici. Inizialmente, la conoscenza esoterica e iniziatica non veniva affidata alla scrittura, ma tramandata oralmente. Questa pratica era comune in molte culture antiche per preservare la segretezza e l'esclusività di tali insegnamenti, accessibili solo agli iniziati.

 

  • La memorizzazione e la recitazione giocavano un ruolo fondamentale nella conservazione e trasmissione del sapere. Le prime iscrizioni runiche che sono state ritrovate non avevano primariamente una funzione letteraria o comunicativa nel senso moderno del termine. incise su materiali duraturi come pietra, metallo, legno o osso avevano valenza magica o commemorativa

 

  • Magica: Le rune potevano essere utilizzate in contesti rituali, per invocare forze soprannaturali, lanciare incantesimi, o fornire protezione. Le iscrizioni potevano quindi avere lo scopo di attivare o potenziare tali effetti magici.

 

  • Commemorativa: Le rune venivano impiegate per onorare i defunti, ricordare eventi importanti, o marcare il possesso di oggetti. In questo senso, le iscrizioni avevano una funzione di testimonianza e di perpetuazione della memoria.

 

Possiamo concludere la nostra lezione sottolineando come le rune fossero ben più di semplici grafemi incisi nella pietra o nel legno. 

 

Immaginatele come condensatori di significato, scrigni colmi di concetti, forze primordiali e sfumature di significato pronte a sprigionarsi nel momento dell'iscrizione. 

 

Ogni singola runa racchiudeva in sé un universo simbolico denso e potente, capace di evocare immagini, sensazioni e persino influenzare il corso degli eventi per chi ne comprendeva l'essenza.

 

La cura nel preservare la segretezza e l'esclusività di questa conoscenza runica non era casuale. La predilezione per la trasmissione orale degli insegnamenti iniziatici, da maestro a discepolo, sottolinea la natura elitaria di questo sapere arcano. 

 

Non era una conoscenza destinata a tutti, ma un tesoro gelosamente custodito da coloro che ne avevano compreso la profondità e il potenziale. 

 

Questo velo di mistero non faceva altro che accrescere il loro fascino e la loro aura di potere, rendendo le rune non solo strumenti di comunicazione o divinazione, ma anche chiavi d'accesso a una comprensione più profonda del cosmo e delle forze che lo animano.