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samaya della mente
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PREPARAZIONE OPERATORE
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Chi opera con il cuore diventa un canale, un ponte tra cielo e terra.
Attraverso le sue mani e la sua presenza, la vita stessa si manifesta, portando armonia, sollievo e luce.
Perché questo accada, l’operatore deve essere limpido, centrato, presente — come un calice che si prepara a ricevere un’acqua pura.
Prima di ogni incontro, prenditi un momento di silenzio.
Chiudi gli occhi e respira lentamente, lasciando che ogni respiro porti pace e distensione.
Immagina un raggio di luce che entra dalla sommità del capo e attraversa tutto il corpo, sciogliendo le tensioni e risvegliando la calma interiore.
Con ogni espirazione, lascia andare ciò che non serve: pensieri, emozioni, aspettative.
In quel vuoto sacro, nasce la disponibilità ad essere strumento dell’Amore universale.
Ricorda: non sei tu a dare, ma è la Vita che agisce attraverso di te. Tu sei solo un tramite, un soffio consapevole nelle mani del Divino.
Le energie da cui purificarsi
Durante la giornata entriamo in contatto con molte energie: alcune leggere e luminose, altre più dense e appesantite.
Ogni incontro, ogni pensiero, ogni luogo lascia una traccia nel nostro campo sottile.
Per mantenere la propria frequenza limpida, è necessario riconoscere e sciogliere queste impronte, non con paura, ma con amore.
Purificarsi significa ritornare alla propria essenza, lasciare che la luce interiore dissolva ogni ombra.
Le energie da cui liberarsi più spesso sono:
La purificazione non richiede riti complessi: basta respirare con consapevolezza, muovere il corpo, lavarsi le mani con intenzione, o semplicemente chiedere alla luce di sciogliere tutto ciò che non appartiene più.
Ogni atto, se fatto con presenza, diventa un gesto di rinascita. Sentirai la leggerezza tornare, come un vento dolce che ripulisce il cielo.
Schermature e Protezione Energetica
L’operatore che lavora con l’energia deve proteggere il proprio campo vitale, non per paura, ma per rispetto di sé e del processo.
La protezione è un atto d’amore verso la propria energia, una forma di igiene spirituale che preserva equilibrio e serenità.
Ecco alcune pratiche semplici e potenti:
Questi gesti non sono superstizioni, ma linguaggi del corpo e dell’anima che ricordano all’operatore la sua natura sacra e la sua unione con gli elementi.
Cura delle Mani – Il Biglietto da Visita
Le mani sono i fiori del cuore. Attraverso di esse passa la volontà, la sensibilità e la grazia.
Ogni tocco parla: racconta chi siamo, cosa proviamo, quanta presenza portiamo in ciò che facciamo.
Per questo, le mani vanno curate con amore e rispetto. Devono essere pulite, morbide, calde e libere da anelli o bracciali, affinché nulla ostacoli il fluire dell’energia.
Lavale davanti al cliente: quel gesto, semplice e umile, comunica purezza, attenzione e rispetto reciproco.
Mantienile forti e flessibili: esegui piccoli esercizi di stretching, auto-massaggio e immersioni in acqua calda con sale, per mantenerne la vitalità.
Quando le mani sono pronte, il contatto diventa sacro: non è più solo un tocco fisico, ma un abbraccio dell’anima.
Abbigliamento e Postura
Anche l’aspetto esteriore riflette la luce interiore. L’abbigliamento dell’operatore deve essere sobrio, pulito, comodo, profumato di freschezza. È un segno di rispetto verso sé stessi e verso chi si accoglie.
Preferisci colori chiari e naturali, che favoriscono leggerezza e trasparenza energetica.
Le scarpe dovrebbero essere comode e traspiranti; se possibile, lavora a piedi nudi, per sentire la connessione diretta con la Terra e mantenere il radicamento.
La postura è il linguaggio silenzioso della presenza. Un corpo centrato e bilanciato trasmette sicurezza e armonia.
Non usare la sola forza delle braccia, ma lascia che il movimento nasca dal bacino, dal respiro, dal cuore.
Quando il corpo è in equilibrio, anche l’energia scorre libera — e il massaggio diventa danza, preghiera, atto d’amore.
Benedizione dell’Operatore
Ogni operatore è un raggio di luce che cammina sulla terra.
Nel silenzio delle mani, nella calma del respiro, nel rispetto dei gesti, egli ricorda al mondo che l’Amore è presenza, ascolto e servizio.
Essere operatore non significa solo “fare”, ma “essere”: essere consapevole, essere canale, essere spazio aperto perché la vita si esprima nella sua forma più pura.
Quando le mani toccano con intenzione, il cuore si apre e la luce scorre.
Non c’è separazione tra chi dona e chi riceve: esiste solo un unico flusso che unisce, trasforma, eleva.
Ogni incontro è un piccolo rito sacro,
ogni respiro una preghiera silenziosa,
ogni sguardo una benedizione.
Ricorda sempre che tu non lavori “su” qualcuno, ma insieme a lui, dentro la stessa corrente di energia e compassione.
Il tuo tocco è strumento, la tua presenza è medicina, la tua luce è servizio.
E quando il lavoro è compiuto, torna al silenzio.
Ringrazia la vita che si è manifestata attraverso di te.
Lascia che ogni energia ritorni alla sua sorgente, e tu al tuo centro,
in pace, leggero, integro, pronto a rinascere nel prossimo incontro.
“Io sono canale di luce,
la mia mente è chiara,
il mio cuore è aperto,
la mia presenza è servizio.
Così sia.”